martedì 16 luglio 2013

Uscire dalla crisi: la soluzione cooperativa (10^ parte)


5 Le tendenze in atto e le sfide



Il futuro riserva grandi sfide per le cooperative.

La crisi globale non solo ha dimostrato che le cooperative possono essere più resilienti delle imprese di proprietà degli investitori, ma ha anche messo in luce i limiti del modello predominante di organizzazione economica, centrato sull’azione di due soli tipi di istituzioni: le imprese for-profit coordinate dal mercato e le organizzazioni pubbliche basate sul principio di autorità. La crisi ha confermato l’incapacità delle imprese for-profit di assicurare, da sole, il massimo benessere, in particolare quando gli scambi non sono in grado di recare vantaggi a entrambe le parti di ogni transazione. Inoltre, la crisi ha reso evidente l’incapacità delle agenzie pubbliche di fronteggiare i fallimenti del mercato e delle imprese for-profit e di affrontare la crescita e la diversificazione dei bisogni. La crisi ha dimostrato che le politiche di privatizzazione basate sulla redistribuzione delle funzioni e dei ruoli tra imprese for-profit e agenzie pubbliche non sono una soluzione soddisfacente. Infatti, le strategie di liberalizzazione e privatizzazione che sono state perseguite dalla maggior parte dei governi fin dagli anni Ottanta hanno portato a risultati insoddisfacenti. Esse hanno favorito un aumento esponenziale delle disuguaglianze, un cattivo uso delle risorse non-rinnovabili e una crescita dell’incertezza e della povertà. 

La consapevolezza dei limiti di un’organizzazione economica che sopravvaluta i comportamenti concorrenziali ed egoistici sta già portando molti operatori ad adottare pratiche di responsabilità sociale e strategie di gestione innovative, che enfatizzano anche fra le imprese for-profit il meccanismo della cooperazione. Non sorprende, quindi, che un numero crescente di osservatori consideri l’espansione delle varie forme di cooperazione come una possibile via di uscita dalla crisi. Di conseguenza, si aprono nuove opportunità di sviluppo per modelli sia  tradizionali che innovativi di cooperazione.
Le cooperative tradizionali svolgeranno un ruolo sempre più determinante in attività come l’offerta di credito e di abitazioni, il sostegno all’agricoltura e la creazione di posti di lavoro. Le banche cooperative e le credit union sono destinate a svilupparsi poiché esse hanno dimostrato di essere meno rischiose delle grandi banche d’affari e sono ancora in grado di rafforzare le relazioni fiduciarie e attrarre nuovi clienti. Le cooperative agricole diventeranno sempre più importanti per garantire la sopravvivenza degli agricoltori e della produzione agricola, a fronte dei bisogni alimentari connessi alla crescita della popolazione mondiale. Inoltre, le cooperative agricole possono svolgere un importante ruolo anche nell’assicurare la sicurezza alimentare, la tutela dell’ambiente e la promozione di un modello di sviluppo sostenibile. Con la sicurezza del posto di lavoro in diminuzione e i tassi di disoccupazione in rapido aumento, i numerosi esempi di nuove cooperative di lavoro e di acquisizioni di imprese da parte dei lavoratori indicano che le cooperative potranno svolgere un ruolo sempre più importante, anche nel salvaguardare posti di lavoro e creare nuova occupazione.

Inoltre, ci sono molti nuovi settori dove il potenziale delle cooperative non è ancora stato sfruttato pienamente. Questi comprendono i servizi alla persona e, in particolare, i servizi sociali, educativi e sanitari. Si tratta di servizi caratterizzati da una domanda crescente e sempre più diversificata, in situazioni dove l’offerta pubblica è limitata e in contrazione, mentre la  qualità dell’offerta privata forprofit è variabile e incerta. Considerazioni analoghe valgono per  le mutue, che sono chiamate a compensare la diminuita copertura dell’assistenza sanitaria, in  particolare quella per la non autosufficienza, da parte degli enti previdenziali pubblici.
Un altro settore in espansione riguarda i servizi di comunità, compresa la gestione di istituzioni culturali, risorse idriche, smaltimento dei rifiuti, trasporto pubblico e fonti rinnovabili di energia.  Tutte queste attività sono caratterizzate da situazioni di monopolio naturale o da una redditività limitata e incerta. In queste condizioni, le imprese cooperative sono più adatte a gestire servizi di interesse generale grazie alla loro natura partecipativa e ai loro modelli di governance.
Un ambito di attività in crescita è anche quello dell’istituzionalizzazione delle reti di collaborazione tra piccole imprese manifatturiere e di servizi alle imprese. Le cooperative  possono gestire efficacemente alcune di queste attività comuni, comprese quelle di ricerca e  sviluppo, promuovendo l’espansione dei mercati e aumentando la produttività e la  competitività delle imprese associate.
I relatori della Conferenza hanno offerto vari esempi di nuovi tipi di cooperative e di modalità innovative di organizzazione delle cooperative tradizionali. Ciononostante, è apparso evidente che scambi di esperienze condotti in modo più efficace sarebbero di aiuto al processo di apprendimento reciproco, favorendo una ripresa e un rafforzamento delle cooperative in tutto il mondo.

 

Nessun commento:

Posta un commento