mercoledì 27 ottobre 2010

La Purcetta anarchica - L'importanza dell'analisi e degli strumenti.

La Purcetta anarchica - Trilussa, 1922 - Le favole


Una Purcetta anarchica era entrata
drento ar castello d'un orologgio d'oro:
Che bel lavoro! Quante belle cose!
E come fanno tutte 'ste rotelle
a annà così d'accordo fra de loro? -
La Rota più lograta j'arispose:
Noi famo 'sto mestiere solamente
pe' fa' belle le sfere
che ce gireno intorno:
loro nun fanno un corno
e cianno li brillanti, mentre noi,
che faticamo, nun ciavemo gnente.
Voi che siete 'na bestia de coraggio,
voi che ciavete er sangue ne le vene,
buttateve framezzo a l'ingranaggio,
levatece un momento da 'ste pene...-
La Purcia, ner sentisse fa' 'st'eloggio,
disse: - Va bene! Se la vita mia
pô cambià l'annamento de l'orloggio,
moro acciaccata! Evviva l'anarchia! -
Ner dije 'ste parole, con un sarto
s'incastrò fra le rote e ce restò.
E fece male assai: ché er giorno appresso
la sfera granne annava addietro un quarto,
ma le rote giraveno lo stesso.



Riprendendo questa favoletta vorrei sottolineare che il coraggio e la buona volontà, per quanto morale possa essere, non bastano a cambiare le cose. Tale fine, infatti, necessita di un'attenta analisi dello status quo e degli strumenti necessari per cambiarlo. Altrimenti non saremo più utili alla società di quanto non lo sia stata la purcetta alle ruote dell'ingranaggio.

venerdì 22 ottobre 2010

CUBA PREVIENE EPIDEMIA RICORRENDO ALL’OMEOPATIA








Secondo un convegno sull’omeopatia tenutosi di recente all’Avana, Cuba, nel 2007 e nel 2008 i ricercatori medici cubani usando l’omeopatia hanno prevenuto con successo l’annuale epidemia di leptospirosi presso una popolazione di cinque milioni di abitanti in due regioni di Cuba (rapporto integrale presso http://tinyurl.com/2476kgn).
Impiegando l’omeoprofilassi, l’equivalente omeopatico di un vaccino, un nosodo di leptospirosi è stato preparato e somministrato assieme a due essenze di fiori di Bach, allo scopo di affrontare i tipici effetti mentali ed emotivi della malattia.
Per oltre un mese sono state somministrate due dosi a una popolazione di cinque milioni di individui, portando l’incidenza dell’infezione a poco meno di dieci soggetti, senza esiti mortali.
In precedenza il trattamento convenzionale della popolazione tramite vaccino determinava comunque migliaia di infezioni nonché alcune vittime, con un costo pari a 2 milioni di dollari. La soluzione omeopatica ammonta ad appena il 10 per cento della suddetta cifra, vale a dire 200.000 dollari.

(Fonte: http://tinyurl.com/24mb9r3 )

Tratto dalla rivista "Nexus New Times"

martedì 12 ottobre 2010

Si ai diritti, No ai ricatti.


“Si ai diritti, no ai ricatti” è lo slogan della manifestazione nazionale indetta dalla FIOM che si terrà il 16 Ottobre a Roma e che vedrà la partecipazione non solo del mondo del lavoro ma anche di quello dell’istruzione. L’obiettivo è condiviso: chiedere allo Stato italiano un cambio di rotta in tema di diritti, che negli ultimi anni sono stati progressivamente sacrificati sull’altare del profitto.
“Si ai diritti, no ai ricatti” è anche lo slogan dell’assemblea tenutasi a Milano, Lunedì 11 Ottobre presso l’aula magna dell’Università Bicocca, voluta dall’Attivo delegati FIOM-CGIL Lombardia.

I circa mille posti dell’aula magna si riempiono velocemente, come nelle grandi occasioni, e presto i partecipanti sono costretti a seguire in piedi negli spazi restanti. Un’altra volta mi è capitato di vedere quell’aula così gremita: era il 10 Marzo 2010 e l’occasione era il dibattito dal titolo “Epistemologia laica: le verità della scienza” con il premio nobel Margherita Hack come ospite d’onore. Allora il soggetto era la scienza e la sua storia, in quell’aula si respirava un’atmosfera unica mentre venivano rievocate le lotte fondamentali dell’uomo per affermare la sua libertà, scevra da ogni tipo di condizionamento e vincolo.
Come allora anche Lunedì l’atmosfera rievocava un passato fiero di lotta, anche in questo caso per l’affermazione della libertà dell’individuo attraverso il riconoscimento dei suoi diritti.
Ideatore di questo evento non è il mondo accademico, ma quello del lavoro, un sindacato in particolare: la FIOM – Federazione Impiegati Operai Metallurgici.
Grazie a questo sindacato e alle lotte che lo vedono protagonista – una per tutte quella di Pomigliano – la funzione del sindacato come strumento sta recuperando la sua dignità. Negli ultimi anni, infatti, la funzione dei sindacati è cambiata radicalmente. Il loro lavoro non riguarda più la promozione di nuovi diritti o la loro conservazione, ma una costante concertazione su quanto i diritti acquisiti nelle lotte del passato vadano ridotti.
Tra gli ospiti erano presenti Gert Bauer, segretario generale della IGM Reutilmgem – il sindacato tedesco dei metalmeccanici; Massimo Roccella, professore ordinario di Diritto del Lavoro presso l’Università di Torino; Vauro Senesi, giornalista e vignettista del Manifesto, noto soprattutto per le sue vignette nel programma televisivo di RAI 2 “Annozero”; Maurizio Landini, Segretario Generale FIOM-CGIL Nazionale.
L’intervento conclusivo di Landini ha toccato temi fondamentali quali le recenti crisi economiche e l’eccessivo laissez faire degli Stati in materia, con particolare riferimento alla condizione italiana. Un discorso degno di nota, soprattutto quando ricorda che la FIOM non è isolata; che le lotte di cui si fa capo non si rivolgono solo agli operai iscritti ma a tutta la società, al fine di garantire tutti i diritti dell’individuo e non solo quelli del lavoro.
E’ proprio su questo tema, i diritti, che il 16 Ottobre a Roma la FIOM non sarà sola: nella manifestazione, infatti, sarà presente anche il mondo della scuola per il diritto allo studio e contro i tagli dei fondi pubblici.
Il 16 a Roma non verranno solo mosse delle critiche ma verranno proposte delle alternative, cosa che spesso viene dimenticata. Alternative che vedono al centro l’essere umano e i suoi diritti, e proposte che chiedono una maggiore presenza di quello Stato che in tempi recenti si è dimostrato spettatore impotente del decadente spettacolo generato da quell’astratto e non meglio definito soggetto che chiamiamo “mercato”.
La manifestazione vedrà studenti e operai sfilare insieme, dunque - come dovrebbe essere - nella lotta per i diritti dell’individuo, una rivendicazione dell’importanza dell’essere umano sopra ogni altra cosa, sia esso il profitto o l’economia stessa. Fatto, questo, significativo in quanto simbolo di una diversa concezione della società: unita, capace di manifestare concretamente il proprio dissenso e di proporre delle alternative, consapevole che il benessere di ogni singola sua parte è la premessa per il benessere collettivo.
L’augurio conclusivo, dell’assemblea di Lunedì è stato quello che la manifestazione del 16 Ottobre possa segnare il punto di svolta per una società migliore. Ce lo auguriamo tutti.


Davide Baresi