lunedì 23 aprile 2012

La Disobbedienza Civile - H.D.Thoreau 3

Era la seconda metà dell'Ottocento quando Thoreau scrisse questo libro, amato da Proust e ispiratore di Gandhi. Un libro di estrema attualità.

"Coloro che mentalmente condannano la schiavitù e la guerra e tuttavia, da un punto di vista pratico, non fanno nulla per opporsi, sono migliaia. Si credono figli di Washington e di Franklin ma se ne stanno con le mani in mano dicendo di non sapere che fare; e non fanno nulla. Giungono persino a subordinare la questione della libertà a quella del libero lavoro e quietamente, dopo pranzo, leggono il listino dei prezzi insieme alle ultime notizie dal Messico, magari appisolandosi su ambedue.

Qual è al giorno d’oggi il prezzo corrente di un onest’uomo e di un patriota? Esitano, si dispiacciono, talvolta scrivono delle petizioni, ma di serio e che abbia un qualche effetto… nulla. Aspetteranno, con l’animo ben disposto, che altri pongano rimedio al male così da non doversene più dispiacere essi stessi. Al massimo, a ciò che è giusto danno un voto, un debole incoraggiamento e un “Dio ti aiuti” – quando, però, ciò che è giusto gli passa vicino. Ci sono novecentonovantanove sostenitori della virtù per ogni uomo virtuoso; ma è più facile trattare con il reale possessore di qualcosa che con il suo guardiano temporaneo.
Si vota, forse, come si pensa sia giusto; ma non si è vitalmente interessati a che il giusto prevalga. Siamo disposti a lasciarlo alla maggioranza. Il dovere di voto, pertanto, non supera mai il dovere di compiere ciò che è conveniente. Persino votare per ciò che è giusto è come non fare nulla per esso: significa soltanto esprimere debolmente il desiderio che ciò che è giusto prevalga. Un uomo saggio non lascia il giusto alla mercé del caso né desidera che esso si affermi attraverso il potere della maggioranza. C’è pochissima virtù nell’azione di masse di uomini. Quando, alla fine, la maggioranza voterà per l’abolizione della schiavitù sarà perché o la schiavitù non gli interessa più o ne sarà rimasta molto poca da abolire. Ma allora la maggioranza sarà la nuova massa di schiavi. Solo il voto di chi afferma con esso la propria libertà può affrontare l’abolizione della schiavitù."

venerdì 6 aprile 2012

Last Minute Market, la filiera corta del recupero e riduzione rifiuti

"Il 50 per cento della produzione va sprecata in Italia, bisogna rivedere il sistema"


Progetto promosso dalla Provincia in collaborazione con Marche Multiservizi e Aset. Ricci: "Basta sprechi. Azione a forte valenza sociale per il sostegno alle fasce più deboli".

"Basta sprechi". Soddisfatto per "i buoni risultati della raccolta differenziata, che individuano una crescita culturale nella mentalità del territorio", Matteo Ricci fa "un passo ulteriore verso il nuovo modello di sviluppo", rilanciando nella provincia il progetto di Last Minute Market - spin off dell’università di Bologna – con i partner Marche Multiservizi e Aset.

Il presidente spiega il meccanismo alla base dell’idea, già operativa, semplice nella sostanza: "Si tratta di un’azione di prevenzione e riduzione dei rifiuti – osserva Ricci in conferenza stampa - che avrà anche finalità sociali, di sostegno alle fasce più deboli. Perché tramite una rete provinciale composta da istituzioni, imprese e terzo settore, favoriamo il recupero dei prodotti invenduti nella grande distribuzione nella massima sicurezza, a favore di enti no profit".

Nel dettaglio, una serie di punti vendita del territorio che hanno aderito, o aderiranno, al progetto (tra cui Mercatone Uno di Pesaro, Conad Primavera di Fano, Conad Tre Effe di Fermignano) saranno messe in contatto con le onlus beneficiarie in quella che assume i contorni di una filiera corta del recupero. Con conseguenti benefici, non solo ambientali: "E’ un’iniziativa che guarda a chi ha bisogno – continua il presidente della Provincia - e specialmente in tempo di crisi economica, assume davvero una forte valenza sociale. Rappresenta anche una nuova sfida culturale: vengono rimessi al centro valori antichi, come quelli legati alla solidarietà. Che negli ultimi anni sono purtroppo passati in secondo piano…". Non solo: "Impatto importante, ovviamente, anche in termini ambientali per la prevenzione e riduzione dei rifiuti, economici per i minori costi di smaltimento ed educativi per la consapevolezza di un consumo consapevole".

Un’"economia del dono", per citare l’ossimoro del presidente Last Minute Market Andrea Segrè. Che integra: "Il lavoro sta nel valorizzare quello che si ritiene rifiuto ma che, in realtà, ancora non lo è veramente. Lavoriamo in 12 regioni, con oltre 40 progetti attivi nei Comuni. Collaboriamo con le principali catene della distribuzione organizzata, decine di istituzioni, enti privati.E la provincia di pesaro e Urbino è un autentico esempio per la rete che si è creata…".

Ma cosa si può recuperare, in concreto, da un supermercato di 2mila metri quadri? La risposta di Last Minute Market: "Circa 45mila euro all’anno di prodotti che aiutano 2 onlus, con 15mila chili all’anno di rifiuti evitati e 25 persone al giorno aiutate".

Tarcisio Porto, assessore all’Ambiente: "Il progetto ci fa riflettere sul rapporto tra sistema distributivo e produttivo. Il 50 per cento della produzione va sprecata in Italia, bisogna rivedere il sistema. In questo senso, stiamo intervenendo con più di un milione di euro di fondi europei anche sulla pesca, per recuperare il pescato invenduto e trasformarlo a vantaggio della filiera corta".

Luca Bartolucci, presidente del consiglio provinciale: "Da piccolo mi indignavo in televisione per le immagini relative alla distruzione delle arance, voluta appositamente per non danneggiare il sistema alla base del settore. Non è etico produrre e distruggere. Last Minute Market ha dato una risposta alla mia indignazione. La società funziona se sono positive le relazioni tra persone. E questo progetto ci interroga sul tema, pone l’interrogativo dell’altro".

Per Caterina Tieri (Aset), "l’iniziativa è concreta e finalmente agevolerà anche la comunicazione e la prevenzione nelle scuole. Sarà un esempio per i ragazzi". Chiude l’amministratore delegato di Marche Multiservizi, Mauro Tiviroli: "Abbiamo sostenuto in modo convinto il progetto, anche per la nostra vocazione ambientale e sociale. La valenza è importante e vogliamo contribuire alla sua trasmissione, anche rispetto agli stakeholders con cui costantemente ci relazioniamo".


tratto da: http://www.viverefano.com/index.php?page=articolo&articolo_id=345332