lunedì 6 febbraio 2012

Intervista a Mauro Biglino

Danilo Iosz: D.I.
Mauro Biglino: M.B.


"D.I.: Sig Biglino, da oltre 30 anni si occupa di studi teologici e traduzione di testi antichi. Come è nata questa sua passione?

M.B.: Dall’età del liceo ho sempre coltivato l’interesse per gli studi umanistici e le regioni sono uno degli elementi fondamentali della storia del pensiero umano; anzi rappresentano proprio uno degli aspetti che maggiormente hanno condizionato la storia nel bene e nel male. Lo studio e il desiderio di approfondimento hanno determinato in me la necessità di attingere direttamene alla fonti prime almeno della religione occidentale per questo motivo, dopo il latino ed il greco, ho ritenuto necessario studiare l’ebraico.

D.I.: Notoriamente, lei ha lavorato per molti anni come traduttore per le edizioni S. Paolo. Poi, inevitabilmente, è successo “qualcosa” per cui il suo rapporto collaborativo è terminato. Può spiegarne i motivi?

M.B: Molto semplicemente, il rapporto si è interrotto quando ho iniziato a raccontare nei libri ciò che coglievo nelle traduzioni letterali effettuate sulla bibbia ebraica redatta sulla base de Codice masoretico di Leningrado: diciamo che si tratta di contenuti non propriamente in linea con la dottrina per cui comprendo che la più importante casa editrice cattolica abbia ritenuto di non avere più tra i suoi collaboratori uno come me.

D.I.: Ci spiega brevemente cos’è il codice di Leningrado e qual è la sua origine?

M.B.: E’ il Codice redatto dai masoreti (custodi della tradizione) della scuola di Tiberiade negli ultimi secoli del primo millennio dopo Cristo: il papiro di riferimento, datato al 1008, era custodito nel Museo di Leningrado (ora San Pietroburgo). Si tratta del testo universalmente accettato dal pensiero religioso ebraico-cristiano e che quindi è il punto di riferimento per le bibbie che tutti abbiamo in casa. Lavoro su quello per non essere accusato di essermi andato cercare codici a me più confacenti: questo è quello accettato dalla Chiesa quindi…

D.I.: Traducendo i testi dell’Antico Testamento, lei ha trovato una realtà “diversa”, più volte modificata nel corso dei secoli, fino ai nostri giorni. Quali sono le motivazioni per le quali la realtà sarebbe stata opportunamente celata?

M.B.: Le motivazioni risiedono sostanzialmente nella volontà di costruire un sistema di potere terreno basato sul condizionamento delle coscienze. Non è un caso che ciò che dico susciti reazioni di ogni genere: la verità sulla insussistenza delle dottrine teologiche mina alla base questo potere, anche se io non nego e non posso negare a priori l’esistenza di un Dio di cui non parlo mai perché non ne so nulla: questo appartiene alla fede, che è una questione puramente individuale. La negazione delle presunte verità bibliche non mette necessariamente in discussione la fede ma le strutture artificiose che le sono state costruite sopra. Sono molte le persone di fede che comprendono questo e quindi si accostano con sereno equilibrio alle mie ipotesi (io non posseggo alcuna verità) e interloquiscono con me. In fondo per un uomo di fede gli Elohìm (probabili ET) sarebbero anch’essi figli di Dio e il loro agire rientrerebbe pienamente nel suo disegno provvidenziale.


D.I.: Nella Bibbia, si fa espressamente riferimento agli Elohim, ai Nephelim, e ad altri gruppi di individui dei quali si ignora l’origine. Può chiarirci la provenienza di questi gruppi e il loro obiettivo?

M.B.: Provo a sintetizzare dicendo innanzitutto che, a differenza di quanto è stato rilevato nelle tavolette sumere, la Bibbia non ci fornisce indicazioni chiare circa la presenza sulla terra di questi individui. Certo è che da quando si sono trovati qui si sono comportati come dei normali colonizzatori: hanno usato il materiale umano trovato qui e in cambio hanno fornito possibilità di sviluppo e crescita. Nei libri analizzo le varie razze e qui ovviamente mi limito a elencarle in sintesi così come sono conosciute nella Bibbia: Elohìm: sono i capi. Malakhìm: sono i portaordini, gli esecutori e i vigilanti. Ghibborìm: sono il prodotto degli incroci tra gli Elohìm e le femmine terrestri. Nefilim (Emìm, Zamzummìm, Anakìm): sono i giganti, descritti anche come dotati di sei dita per ogni arto. Adàm: sono i terrestri, quelli che gli Elohìm hanno prodotto usando il loro DNA che la Bibbia chiama “tzelèm”.


D.I.: Comunemente associamo il nome di Yahwèh a Dio. Chi era in realtà?

M.B.: Come si evince con grande chiarezza dal testo biblico Yahwèh era uno dei tanti Elohìm che si sono spartiti il controllo del pianeta. A lui è toccato quel territorio e quel popolo che per la verità ha dovuto costruirsi con grande fatica nell’arco di molti secoli. Il monoteismo nell’Antico Testamento non esiste e non a caso nel libro ho dedicato un capitolo intero per documentare su base testuale come tutti sapessero che Yahwèh non era Dio ma solo uno dei tanti potenti cui ci si poteva rivolgere per mettersi al suo servizio e averne protezione e vantaggi. Lui stesso minaccia costantemente di morte coloro che abbandonano la sua sequela per servire altri: sapeva bene di non essere il solo!

D.I.: Queste entità, avevano a disposizione una tecnologia avanzatissima, assolutamente impensabile per quei tempi. Da dove proveniva tale conoscenza?

M.B.: Ovviamente non lo posso sapere e quindi ipotizzo molto semplicemente che la conoscenza derivasse loro da molti millenni di evoluzione avvenuta sul loro pianeta. Diciamo che si trovavano al livello al quale potremmo trovarci noi tra un migliaio di anni.

D.I.: Crede che parte di tale tecnologia sia stata, con il tempo, lentamente trasmessa al genere umano?


M.B.: Sicuramente loro hanno trasmesso in passato tutte quelle conoscenze che hanno consentito l’avvio del processo di evoluzione culturale e tecnologico che ancora prosegue. Se poi la domande riguarda invece la possibilità che attualmente ci siano scambi tra alieni e governi devo dire che le mie conoscenza non vanno oltre ciò che viene ipotizzato e che circola in rete.

D.I.: Cosa pensa delle teorie elaborate da Zecharia Sitchin e dell’esistenza del pianeta Nibiru e degli Annunaki?

M.B.: Di Nibiru non mi sono mai occupato; la Bibbia non ne parla e quindi mi limito a leggere ciò che ne scrivono coloro che invece se ne interessano. Devo anche dire che la dimostrazione delle sua esistenza o meno non farebbe cambiare in nulla il mio approccio o le mie conclusioni. La mia scelta metodologica infatti prevede per il momento il racconto di ciò che leggo nei codici ebraici, pertanto Nibiru non rientra nella sfera attuale degli interessi. In futuro so già che mi toglierò i paletti che mi sono messo da solo: per la verità ho già iniziato a farlo nel libro che sto scrivendo ora

D.I.: E’ vero che antecedentemente all’arrivo degli Elohim, l’uomo era già presente sulla Terra?

M.B: Erano presenti gli ominidi su cui probabilmente loro sono intervenuti con l’ingegneria genetica. Posso anche dire che Adamo e Eva non sono i progenitori dell’umanità: la vicenda di Caino è chiara a questo proposito. Una volta cacciato dal consesso famigliare teme di essere ucciso (da chi?), prende moglie (dove?) e costruisce città (per chi?).

D.I.: Secondo la sua personale visione, è giusto affermare che la razza umana, per un certo periodo, sia stata una specie di colonia al servizio di razze aliene?

M.B.: Direi proprio di si. Quando nella catechesi ci viene insegnato che noi siamo stati creati per “amare e servire Dio” in fondo si esprime una verità. Anche se la cronaca antica ci narra che la verità era moto più concreta di quanto la teologia abbia voluto rappresentare.

D.I.: Una sua fan, mi chiede di porle questa domanda: attraverso l’Antico Testamento abbiamo avuto la possibilità di conoscere il passato mentre il presente lo stiamo vivendo con grande preoccupazione, a causa della difficile situazione mondiale che si va delineando. Ora conosciamo tutti l’Apocalisse di Giovanni, ma più in generale, nei testi da lei esaminati ci sono riferimenti al nostro futuro?


M.B.: Escluderei i riferimenti al futuro anche nella Apocalisse di Giovanni che non è che una delle tante apocalissi che il passato ci ha lasciato e che ci presentano anche scenari diversi. Nell’Antico Testamento ci sono presunte profezie ma bisogna sapere che tutte quelle che si possiedono sono presenti su documenti scritti dopo che l’evento cui si riferiscono si era già verificato. Anche le profezie presenti nei vangeli, se esaminate attentamente, rivelano la loro vera natura: erano speranze che sono palesemente andate disattese.

D.I.: Oggi lei, viaggia su e giù per l’Italia, intervenendo a conferenze e divulgando ciò di cui è a conoscenza, nell’ambito di taluni ambienti, soprattutto ufologici. Come si rapporta con la moderna ufologia?


M.B.: Ne vengo a conoscenza perché sono sommerso da informazioni di ogni tipo; sono amico di ufologi di ogni corrente e vengo chiamato a parlare nei loro convegni: il 90% delle mie conferenze nasce proprio da inviti di ufologi di ogni corrente. Non ho mai visto un UFO in vita mia e non me ne occupo perché ritengo che ognuno debba cercare di fare bene il suo mestiere (io traduco) ma se proprio si vuole trovare un collegamento possiamo dire che sono, almeno in parte, un paleoufologo.

D.I.: Come già scritto nella prefazione a questa intervista, lei è anche un esperto dell’ordine della massoneria. Concorda con l’affermazione che questa potente organizzazione stia in qualche modo manipolando il nostro futuro ed abbia intenzione di creare una dittatura mondiale?

M.B.: Non sono propriamente un esperto di Massoneria, ho scritto un libro in cui ho analizzato in parallelo i principi fondamentali di quella istituzione e della Chiesa romana per documentare come glie lenti fondanti combacino. Le tentazioni di esercitare il potere assoluto, sia pure in forme subdole e nascoste, da parte di pochi potenti sono certo molto forti e sicuramente alcuni di questi potenti appartengono all’ordine massonico, quanto meno a quello che viene comunemente definito deviato. Ho sottolineato la probabile appartenenza alla massoneria deviata perché i principi fondamentali della massoneria che ho studiato propugnano il libero pensiero ed escludono, anzi combattono duramente, ogni forma di dittatura.

D.I.: Cosa dobbiamo attenderci, secondo il suo punto di vista, per il futuro?

M.B.: Non so cosa attendere, ma voglio sperare che l’uomo scelga la migliore tra le tante opzioni che ha di fronte.
Saluto voi e i lettori, ringraziando dell’interesse per il mio lavoro.

La ringrazio Sig. Biglino, per la sua gentile disponibilità e per il tempo dedicato alla presente intervista, che viene rilasciata in esclusiva per il blog “disclosureprojectufo”.
Le auguro buon lavoro per i suoi progetti futuri. "


Tratto da: http://danilo1966.iobloggo.com/

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