giovedì 17 dicembre 2009

Scienziato fa marcia indietro sul riscaldamento globale


Quando uno dei principali sostenitori di un punto di vista improvvisamente inizia a difendere le teorie della controparte, solitamente la cosa desta scalpore. Non è successo così nel caso del professor Mojib Latif, uno fra i più eminenti esperti di modelli climatici al mondo, in forza al tedesco Leibniz Institute.
Il professor Latif ha vinto numerosi premi internazionali inerenti allo studio del clima ed è uno fra gli estensori principali del Comitato Intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (IPCC).
Il professore ha dato il proprio rilevante contributo agli ultimi due rapporti quinquennali che hanno decretato inequivocabilmente che le emissioni effetto serra antropogeniche stanno provocando un pericoloso riscaldamento del pianeta.
Tuttavia la scorsa settimana a Ginevra, in occasione della Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sul Clima - annuale convegno del cosiddetto “consenso scientifico” sul cambiamento climatico indotto dall'uomo - Latif ha ammesso che la terra non si riscalda da quasi un decennio e che probabilmente siamo in procinto di addentrarci in “uno o persino due decenni in cui le temperature si raffredderanno”.
La teoria del riscaldamento globale si è basata sin dal principio sulla nozione che gli oceani Atlantico e Pacifico avrebbero assorbito gran parte del riscaldamento dell'effetto serra provocato da un incremento dell'anidride carbonica prodotta dalle attività umane, quindi avrebbero rilasciato il calore accumulato riscaldando l'atmosfera e le terre emerse.
Tuttavia, come ha osservato Latif, l’Atlantico, e in particolare l’Atlantico settentrionale, al contrario ha subito un processo di raffreddamento e a quanto risulta continuerà a seguire tale tendenza per altri dieci o venti anni.

(Fonte: The Calgary Herald, 19 settembre 2009, http://tinyurl.com/mwpktv)

Tratto dalla rivista “NEXUS New Times”

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