3 Gli ostacoli allo sviluppo delle cooperative
Le cooperative devono spesso affrontare diversi ostacoli che ne frenano lo sviluppo. Essi sono in parte dovuti a strutture giuridiche deboli, a politiche e regole di mercato inadeguate e a pratiche manageriali scarsamente efficienti.
3.1 I limiti della legislazione cooperativa
Mentre la regolazione delle imprese di capitali è relativamente uniforme nei vari paesi, la legislazione sulle cooperative varia considerevolmente da un paese all’altro e in alcuni paesi non esiste affatto. Queste differenze sono difficili da capire, dato il notevole sforzo fatto a livello internazionale per promuovere una concezione condivisa dei valori e dei principi delle cooperative, come evidenziato nella Dichiarazione dell’ICA sull’Identità cooperativa del 1995 (un documento ufficialmente riconosciuto dall’ONU nel 2001 e dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro nel 2002. Cfr Münkner, 2012). Questa mancanza di uniformità ha due implicazioni principali: essa limita la visibilità e l’uso della forma cooperativa e ostacola l’internazionalizzazione delle imprese cooperative, indebolendo le collaborazioni tra cooperative che hanno sede in paesi diversi.
Inoltre, la legislazione cooperativa tende spesso a essere restrittiva piuttosto che facilitante. In alcuni paesi la legislazione limita i settori nei quali le cooperative possono operare e le attività che esse possono svolgere. Ulteriori ostacoli sono causati dall’imposizione di soglie elevate per il numero minimo di soci o per la quantità di risorse finanziarie richieste per creare nuove imprese cooperative. Inoltre, specialmente in quei paesi dove le cooperative sono ancora classificate come entità non-imprenditoriali, esistono limitazioni agli obiettivi che esse possono perseguire e ai tipi di operazioni commerciali che possono effettuare.
La scarsa considerazione nella quale sono generalmente tenute le cooperative ha indotto alcuni legislatori nazionali a permettere, o addirittura favorire, la demutualizzazione delle cooperative. Questo è accaduto, per esempio, dove la legge ha permesso la trasformazione delle società di mutuo soccorso e delle cooperative in imprese for-profit, con il conseguente rischio che le scelte di trasformazione siano state determinate da comportamenti opportunistici di alcuni soci o da una dirigenza interessata principalmente a ottenere il controllo del patrimonio accumulato dalle cooperative stesse.
3.2 Una regolazione inadeguata dei mercati
Le cooperative possono essere ostacolate nella loro capacità di sfruttare appieno i propri vantaggi competitivi dalla regolazione dei mercati in cui operano. Mentre in alcuni casi questa è neutrale o addirittura favorevole alle cooperative, in altri essa può limitare lo sviluppo delle cooperative stesse. La Conferenza di Euricse ha evidenziato alcuni esempi di regolazione del mercato che hanno effetti negativi sullo sviluppo delle cooperative.
Quando è progettata senza tenere conto delle specificità delle diverse forme di impresa, la regolazione dei mercati finanziari può impedire lo sviluppo delle cooperative di credito. Gli standard internazionali di contabilità e le regole finanziarie internazionali, come nel caso degli Accordi di Basilea, limitano lo sviluppo e la crescita delle cooperative quando impongono regimi di capitalizzazione, sistemi di gestione della liquidità e meccanismi di governance che non tengono conto delle specificità del modello cooperativo (Grillo, 2012). L’incapacità di riconoscere la specifica natura delle cooperative può causare costi di regolazione sproporzionati e ridurre l’accesso al credito da parte delle piccole imprese e delle famiglie (Ferri, 2012).
Analogamente, nel settore dei servizi pubblici le autorità antitrust, nel cercare di difendere i consumatori dall’eccesso di potere del mercato, possono finire per imporre regole e vincoli che causano inutili costi aggiuntivi alle imprese cooperative. Questo accade perché le regole sono definite avendo come unico riferimento le imprese di capitali.
Quando le cooperative sono coinvolte, alcuni di questi vincoli di regolazione risultano ridondanti e generano costi non giustificati, in quanto i consumatori sono già tutelati dalla natura stessa della proprietà cooperativa.
Una situazione simile si verifica nel settore dei servizi d’interesse generale, nel quale le cooperative possono essere danneggiate da procedure basate su criteri che non considerano le differenze intrinseche tra imprese cooperative e imprese di proprietà degli investitori.
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