domenica 14 luglio 2013

Uscire dalla crisi: la soluzione cooperativa (9^ parte)

4.2  I nuovi sviluppi teorici







Per comprendere l’esistenza delle imprese cooperative è necessario invece innanzitutto assumere che lo scambio attraverso il mercato è soltanto uno dei possibili meccanismi di coordinamento in grado di generare benefici collettivi. Esso è, infatti, capace di gestire gli scambi in modo efficiente solo quando tutti gli individui che vi prendono parte ricevono benefici proporzionali al loro impegno.
Ma vi sono anche meccanismi alternativi, basati sulla gerarchia o sulla cooperazione, che possono generare benefici collettivi.
Infatti, sia le agenzie pubbliche che le imprese private, che si basano su un mix di questi diversi meccanismi, sono istituzioni sociali più efficienti del mercato ogni qualvolta si verificano fallimenti dello stesso. Tuttavia, non tutte le imprese private e le agenzie pubbliche hanno le stesse caratteristiche. Sia le agenzie pubbliche che le imprese di proprietà degli investitori si basano largamente sulla gerarchia.
Inoltre, soprattutto queste ultime sono in gran parte organizzate secondo relazioni contrattuali che replicano la logica degli scambi di mercato. Le imprese di capitali possono, infatti, essere considerate come “mercati privati”, nei quali le interazioni fra agenti economici sono basate prevalentemente sull’autointeresse e sugli scambi monetari (Heath, 2006). Di conseguenza, le imprese di proprietà degli investitori spesso tendono a risultare inefficienti quando si verificano le stesse condizioni che causano il fallimento del mercato.

Diversamente dalle imprese di capitali, le imprese cooperative si basano ampiamente sul meccanismo della cooperazione volontaria.
La possibilità di ricorrere al meccanismo cooperativo genera, in particolari condizioni e per diversi tipi di transizioni, dei veri e propri vantaggi competitivi. Le cooperative detengono vantaggi specifici soprattutto quando il coordinamento non può essere realizzato unicamente facendo leva sull’autointeresse degli agenti e su incentivi esclusivamente economici. Ci sono, infatti, diverse situazioni nelle quali i guadagni collettivi possono essere realizzati a condizione che gli agenti sociali abbiano fiducia l’uno nell’altro, adottino comportamenti cooperativi piuttosto che comportamenti egoistici e attivino motivazioni e comportamenti altruistici o basati sulla reciprocità.

Quando accordi intertemporali basati sulla fiducia garantiscono guadagni superiori a quelli che possono derivare da altri tipi di contratti, le cooperative possono cogliere meglio di altre forme di impresa i vantaggi risultanti dalle economie di scala: questa è la situazione che si verifica, per esempio, nelle cooperative agricole. Quando è necessaria la condivisione del rischio da parte di un elevato numero di soci, le mutue e le cooperative di assicurazione riescono a raggiungere soluzioni più efficienti di quelle basate sugli scambi di mercato. Quando l’efficienza presuppone che gli agenti “dicano la verità”, le cooperative possono gestire in modo efficiente la trasmissione di informazioni. Infine, quando i beni e i servizi prodotti sono caratterizzati da esternalità positive, che non possono essere internalizzate a causa dell’impossibilità di addebitare ai beneficiari il pieno valore del prodotto attraverso il sistema dei prezzi, le cooperative possono produrre comunque il bene o il servizio.
Poiché queste situazioni sono molto diffuse in tutte le economie si può sostenere che esiste un grande spazio di azione per diversi tipi di cooperative, comprese le cooperative che perseguono in modo esplicito finalità sociali
 

Questa interpretazione del ruolo delle cooperative e, più in generale, del pluralismo delle istituzioni economiche consente di sostenere che le caratteristiche distintive delle cooperative sono fondamentali. Queste caratteristiche comprendono l’indivisibilità del ruolo economico e non-economico delle cooperative, i principi che guidano l’azione cooperativa e i vincoli in base ai quali le cooperative operano. Tutte queste caratteristiche sono infatti coerenti con gli specifici problemi di coordinamento che i diversi tipi di cooperative affrontano.
Questa interpretazione del ruolo delle cooperative ha quattro importanti conseguenze. Essa dà innanzitutto ragione dei vantaggi in termini di efficienza che caratterizzano le cooperative rispetto agli scambi di mercato, alle imprese di proprietà degli investitori e alle istituzioni pubbliche.
In particolare, le cooperative traggono specifici vantaggi dal fatto che il loro agire si basa in modo significativo sulle motivazioni intrinseche dei soci e non solo sull’interesse personale (e le analisi di efficienza dovrebbero tenerne conto. Cfr S. Zamagni, 2012). Inoltre, le cooperative sono meno soggette a comportamenti di free riding rispetto alle altre istituzioni.

In secondo luogo questa interpretazione da ragione della vitalità delle cooperative.
Le imprese cooperative sopravvivono e prosperano soprattutto nei settori dove sono più efficienti i meccanismi di coordinamento diversi dal mercato e in cui le motivazioni non egoistiche giocano un ruolo determinante.
È il caso del settore del credito, dove le organizzazioni basate su relazioni fiduciarie contribuiscono a migliorare gli scambi di informazioni. Così come nel settore agricolo, dove la cooperazione fra agricoltori permette il conseguimento di importanti economie di scala in attività dove la divisione del lavoro è difficile o può generare seri problemi di qualità del prodotto (Valentinov et al., 2012). Altro esempio è quello delle mutue, dove l’efficienza dipende dal numero dei soggetti assicurati e delle cooperative sociali, che operano in ambiti caratterizzati da esternalità positive che non possono essere internalizzate.

In terzo luogo questa interpretazione aiuta a spiegare il potenziale delle cooperative. Con il quadro teorico proposto, le cooperative hanno ancora un grande potenziale di sviluppo in tutto il mondo. Nei paesi in via di sviluppo l’opportunità di ottenere benefici collettivi attraverso meccanismi cooperativi è favorita dai bassi livelli di reddito, dal limitato sviluppo degli scambi di mercato e da sistemi di welfare largamente incompleti. Nei paesi industrializzati, vi è ancora una domanda crescente e diversificata di molti servizi, come i servizi sociali e di comunità, che sono caratterizzati da esternalità positive.
Infine questa interpretazione consente anche di analizzare i limiti delle imprese cooperative. In particolare, quando i mercati diventano più concorrenziali, le cooperative tendono a perdere i vantaggi competitivi che le caratterizzavano in precedenza.
Ciononostante, l’evoluzione verso mercati più concorrenziali si verifica solamente in alcuni settori e a precise condizioni; in particolare in quei settori dove la divisione del lavoro può essere spinta e i fallimenti del mercato possono essere attenuati o eliminati dall’evoluzione stessa del mercato o attraverso la regolamentazione. Quando i mercati diventano più concorrenziali, le cooperative possono tuttavia svolgere ancora un ruolo positivo, a condizione che esse adottino strategie di marketing o soluzioni organizzative che aumentino il valore aggiunto dei loro prodotti.

Ricapitolando, la decisione di creare imprese cooperative di vario tipo, la loro sopravvivenza e il loro contributo all’economia e alla società possono essere spiegati dai vantaggi che esse hanno rispetto alle imprese for-profit e alle istituzioni pubbliche. La Conferenza di Euricse ha fatto chiarezza su almeno due questioni importanti. In primo luogo, i relatori hanno messo in discussione, da diverse prospettive, l’idea che le cooperative siano imprese marginali e che gli scambi di mercato e le imprese di capitali siano inevitabilmente le istituzioni sociali più efficienti. Questa convinzione si basa, infatti, su teorie che presentano numerosi limiti. In secondo luogo, i relatori hanno dimostrato che ci sono oggi le condizioni per sviluppare una nuova linea di ricerca teorica più coerente con i risultati delle analisi storiche ed empiriche sulle cooperative.
Sebbene siano necessari ulteriori sviluppi teorici, queste riflessioni hanno importanti implicazioni pratiche.

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