sabato 16 febbraio 2013

Il DEBITO PUBBLICO STATUNITENSE IN DIECI PUNTI

di Warren Mosler

1. Qualsiasi governo (pienamente sovrano), che sia l’emittente della sua valuta nazionale, non ha necessità di “guadagnare” denaro per pagare i propri debiti denominati in valuta nazionale come dobbiamo fare noi privati cittadini.

2. Per pagare i nostri debiti, utilizziamo quello che viene chiamato “corso legale”. Sappiamo che la contraffazione di valuta è un crimine. Quindi dobbiamo procurarcela guadagnando un reddito, o prendendola a prestito, oppure vendendo delle attività. Il denaro è un credito esigibile a vista nelle mani di chi lo detiene.

3. Quando un governo (pienamente sovrano) riceve da noi la valuta di sua emissione (moneta), riceve la stessa moneta che esso stesso ha emesso. Quindi non ottiene nulla che non possa creare lui stesso: il “prendere a prestito” del governo non è la stessa cosa del prendere a prestito del privato.

4. Quando il governo che emette la propria valuta “prende a prestito” del denaro da un soggetto privato, riceve il denaro precedentemente emesso in cambio di un “titolo del Tesoro”, chiamato anche “strumento di debito”. Così, il governo fa questo: sostituisce un credito immediatamente esigibile (che i titolari possono utilizzare su richiesta per pagare debiti al governo o ad altri soggetti privati) con un altro credito, un titolo del Tesoro, che non può essere utilizzato per effettuare pagamenti fino alla scadenza. I privati (che desiderano guadagnare un interesse su un’attività che sanno di poter vendere rapidamente se necessario) sono disponibili ad acquistarlo. In termini più semplici: se io uso 1,000 dollari del saldo del mio conto corrente bancario per acquistare un titolo del Tesoro, sto scambiando un credito di 1,000 dollari che potrei usare ora per pagare le tasse o per estinguere delle passività nei confronti di altri soggetti privati con un titolo che mi dà il diritto di ricevere un importo contrattualmente definito di denaro più gli interessi in date future contrattualmente definite.

5. Vero: i governi possono deliberatamente stabilire una varietà di limiti su quanto denaro possono “prendere in prestito”. Negli Stati Uniti, questo limite è dettato da un articolo del codice degli Stati Uniti. La logica, per quanto possa sembrare strano, è quella di stabilire un limite alla quantità di denaro che i soggetti privati sono autorizzati a convertire in titoli del Tesoro. In altre parole, se il governo ha raggiunto il limite, non può più offrire nuovi titoli del Tesoro e quindi i soggetti privati non possono più convertire il loro denaro in essi. Pertanto, contrariamente a quanto comunemente si crede, questo non causa un blocco dell’attività del governo o un’insolvenza sugli strumenti “di debito” federali.

6. I governi, tuttavia, possono anche stabilire dei limiti per le proprie spese. Negli Stati Uniti, la Fed non può offrire al Tesoro uno scoperto di conto corrente: quindi, se il Tesoro non può finanziare la propria spesa con entrate fiscali o con la vendita di “strumenti di debito”, non può spendere. Imporre un limite è una scelta politica che potrebbe causare un blocco dell’attività del governo o un default.

7. Di conseguenza, un blocco dell’attività del governo o un default è anche un evento che può essere causato unicamente da un autolesionistico rifiuto di effettuare pagamenti. I soggetti privati possono trovarsi in situazioni in cui il crescente indebitamento può costringerli a ridurre la spesa o a fare default sul proprio debito. Per contro, i governi con crescente indebitamento affrontano un’alternativa completamente diversa: onorare le proprie obbligazioni o rifiutarsi di pagarle.

8. Altri esempi di vincoli auto-imposti comprendono: il sistema basato sulla parità aurea (quando la moneta emessa non deve superare una certa quota delle riserve auree), il comitato valutario (quando la moneta emessa non deve superare una certa quota di riserve in valuta estera). L’unico vincolo che ha senso è quello di adattare la misura della differenza tra la spesa e le tasse in modo da non causare un eccesso di domanda aggregata rispetto alla capacità produttiva esistente, così da provocare inflazione.

9. Per finire (e non che questo abbia alcuna reale possibilità di accadere con l’attuale sistema di operatori sul mercato primaro), cosa pensate che potrebbe succedere se il governo degli Stati Uniti dovesse fronteggiare una situazione in cui ci sono pagamenti di interessi in scadenza per 1 milione di dollari, e il Tesoro avesse un saldo zero sul suo conto presso la Fed? Il governo degli Stati Uniti dichiarerebbe default e volontariamente distruggerebbe 1 milione di dollari di ricchezza finanziaria privata a tutti i possessori di titoli USA negli Stati Uniti e all’estero, oppure il Congresso degli Stati Uniti lascerebbe gestire al Tesoro una somma tratta allo scoperto e gli lascerebbe pagare i conti?

10. Prima di rispondere, considerate che a) l’opzione del default implica brutali danni finanziari e politici, b) aumentare il limite è tecnicamente e funzionalmente semplice, equo, e privo di conseguenze sul reale standard di vita.

Tradotto da Giovanna Pagani
Qui Testo Originale
http://www.mecpoc.org/wp-content/uploads/downloads/2010/12/U.S.-Public-Debt-in-10-Bullets5-_3_.pdf


Tratto da:http://memmt.info/site/il-debito-pubblico-statunitense-in-dieci-punti/





















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