In fondo la ragione pratica per cui, una volta che il governo è nelle mani del popolo, si permette che una maggioranza continui a reggere lo Stato per un lungo periodo di tempo, dipende non già dalla probabilità che la maggioranza abbia ragione, o che la cosa sembri giusta alla minoranza, ma dal fatto che la maggioranza è materialmente più forte. E però, un governo dove la maggioranza governa su ogni questione non può essere basato sulla giustizia – anche ad accettare il termine nel nostro senso umano.
Non potrebbe esservi, invece, un governo nel quale a decidere praticamente su ciò che è giusto e ciò che è ingiusto non fosse la maggioranza ma la coscienza? Un governo dove la maggioranza decidesse solo su questioni alle quali è applicabile la regola dell’opportunità? Deve sempre il cittadino abbandonare – seppure per un istante e in minimo grado – la propria coscienza nelle mani del legislatore? E allora perché ha una coscienza? Penso che dovremmo essere uomini prima di essere sudditi. Non è da augurarsi che l’uomo coltivi il rispetto per le leggi, ma piuttosto che rispetti ciò che è giusto. Il solo obbligo che io ho il diritto di arrogarmi è di fare sempre ciò che credo giusto.
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