martedì 19 maggio 2009

IL PAESE DELL'UTOPIA (Giacinto Auriti) - Parte 1

IL PAESE DELL'UTOPIA


LA RISPOSTA ALLE 5 DOMANDE DI EZRA POUND



EZRA POUND
E IL ROMANTICISMO DEL NOVECENTO


«L'Ottocento, infame secolo dell'usura...» (1); . m'addormentai sotto le stelle sabine, (...) meravigliandomi della distanza trascorsa tra il mondo del novecento e quello della serenità...» (2). Con queste due frasi lapidarie Pound esprime il nesso causale tra due secoli di storia: Post hoc ergo propter hoc (dopo questo, quindi per questo). È' l’avvento dell' usurocrazia la causa dell'angoscia che caratterizza il clima spirituale del nostro tempo. Non a caso nel linguaggio nato nella prassi mercantile americana l'usura è definita col termine “danger”: pericolo. Il pericolo è incompatibile con la serenità.

Nel secolo dell'usura tutti i popoli sono diventati poveri perché sono stati indebitati per un valore pari a tutto il loro denaro sin dal 1694 - come ha intuito Pound - data di costituzione della Banca d'Inghilterra.

Da queste poche parole emerge la grandezza dell'intuizione di Pound. Tutta la cultura del
Novecento è permeata di romanticismo. Si avvertono, si soffrono i grandi problemi che travagliano la generazione: manca la consapevolezza filosofica e scientifica per risolverli.

«Quello che è mancato in Italia specialmente fra gente pratica, fra gli industriali, grandi quanto piccoli, fra i commercianti, e non solamente fra i piccoli commercianti, è la visione del processo di strozzinaggio, la conoscenza del rapporto, e dei rapporti fra gli affari, fra la gestione di un'azienda produttiva o commerciale, e il sistema monetario mondiale, operando non a breve scadenza, non in periodi di tre mesi o di tre anni, ma alla lunga, durante i secoli e mezzi-secoli, sempre con lo stesso disegno: lucrare. E sempre con gli stessi meccanismi: cioè il creare debiti per sfruttarne l'interesse, e monopoli per potere variare il prezzo d'ogni cosa, ivi compreso il prezzo delle diverse unità delle diverse monete delle nazioni diverse.» (3)

Pound ha evidenziato così che la moneta è la grande lacuna culturale della tradizione romano-cristiana. Pur dichiarandosi fascista evidenziava il limite culturale del Fascismo, comune del resto a tutti i movimenti romantici del Novecento. Romanticismo significa sentire i problemi della propria generazione più col sangue che col cervello.

Con una umiltà pari al suo amore per la verità, dice: «... noi domandiamo cosa sia la moneta, il credito, l'interesse, l' usura.

«Prima di discutere una politica monetaria, una riforma monetaria, una rivoluzione monetaria, dobbiamo essere ben sicuri della natura della moneta.

«Il nemico è l'ignoranza (nostra). Al principio dell'ottocento John Adams (pater patriae) vedeva che i difetti ed errori del governo americano derivavano non tanto dalla corruzione del personale, quanto da un'ignoranza della moneta, del credito e della loro circolazione.

«Siamo allo stesso punto.» (4)

E torniamo ancora oggi a domandarci. Siamo allo stesso punto? Riteniamo di no. Siamo infatti nelle condizioni ormai di poter dare una risposta esauriente alle cinque domande poste da Pound: “Cosa sia la moneta, il credito, l' interesse, l' usura, (…) e circolazione”. Siamo convinti che rispondendo a queste cinque domande si colma la lacuna culturale che ha causato il crollo delle monarchie cattoliche della Vecchia Europa e la sconfitta del romanticismo del '900. A tal fine appare indispensabile fare una breve premessa per definire il valore e distinguere tra fisiologia e patologia dei giudizi di valore.





1)Ezra Pound, Lavoro ed usura, Milano 1972, p. 25.
2)E. Pound, op. cit., p.
3)E. Pound, op. cit., p. 54.
4)E. Pound, op. cit., p. 20.

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