Personalmente ritengo ridicolo che, dopo millenni di storia e di
progresso delle scienze e delle tecniche, gli esseri umani debbano
ancora aver timore di non riuscire a sopravvivere.
Credo sia sotto
gli occhi di tutti come la struttura delle nostre società non riesca
ancora a soddisfare i bisogni primari dell’individuo. I principi di
Libertà, Uguaglianza, e Giustizia, di cui le nostre società moderne
dovrebbero essere espressione, sono ancora lungi dall’essere garantiti.
Senza
riflettere sulle condizioni di vita di chi è inserito a vario titolo
nella società, è data l’esistenza di ampie fasce della popolazione
(disoccupati, sottopagati, ecc.) che devono preoccuparsi di
sopravvivere. Non vivere, attenzione, sopravvivere. (Si prenda ad
esempio il rapporto 2012 dell’Istat sulla povertà in Italia).
In questo senso io credo che gli Stati-nazione, come forma e struttura della società, abbiano fallito.
Se si prende in considerazione poi l’attuale Stato italiano, la situazione è sconcertante.
Si
sa che uno Stato, per definizione, dovrebbe avere il monopolio della
forza, della moneta e delle tasse. Nel nostro caso il monopolio della
forza è lontana utopia se si pensa al diffondersi della criminalità
organizzata nel paese, spesso con un vero e proprio controllo del
territorio. Le decisioni sulla moneta vengono prese a livello europeo e
non certo italiano. Per le tasse vale lo stesso ragionamento della
forza, ossia è un monopolio ormai più formale che reale per i fenomeni
dell’evasione e della criminalità organizzata.
In
questa situazione non credo che ci si possa meravigliare dell’esistenza
della criminalità organizzata, del clientelismo, delle lobby, delle
parrocchie di vario genere, ecc. Lo scopo di questi fenomeni è quello di
creare intorno a più individui quella sicurezza che lo Stato oggi non è
ingrado di garantire.
...spunti di riflessione da cui partire per immaginare un’evoluzione delle società moderne.
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