Era la seconda metà dell'Ottocento quando Thoreau scrisse questo libro, amato da Proust e ispiratore di Gandhi. Un libro di estrema attualità.
"Coloro che mentalmente condannano la schiavitù e la guerra e tuttavia, da un punto di vista pratico, non fanno nulla per opporsi, sono migliaia. Si credono figli di Washington e di Franklin ma se ne stanno con le mani in mano dicendo di non sapere che fare; e non fanno nulla. Giungono persino a subordinare la questione della libertà a quella del libero lavoro e quietamente, dopo pranzo, leggono il listino dei prezzi insieme alle ultime notizie dal Messico, magari appisolandosi su ambedue.
Qual è al giorno d’oggi il prezzo corrente di un onest’uomo e di un patriota? Esitano, si dispiacciono, talvolta scrivono delle petizioni, ma di serio e che abbia un qualche effetto… nulla. Aspetteranno, con l’animo ben disposto, che altri pongano rimedio al male così da non doversene più dispiacere essi stessi. Al massimo, a ciò che è giusto danno un voto, un debole incoraggiamento e un “Dio ti aiuti” – quando, però, ciò che è giusto gli passa vicino. Ci sono novecentonovantanove sostenitori della virtù per ogni uomo virtuoso; ma è più facile trattare con il reale possessore di qualcosa che con il suo guardiano temporaneo.
Si vota, forse, come si pensa sia giusto; ma non si è vitalmente interessati a che il giusto prevalga. Siamo disposti a lasciarlo alla maggioranza. Il dovere di voto, pertanto, non supera mai il dovere di compiere ciò che è conveniente. Persino votare per ciò che è giusto è come non fare nulla per esso: significa soltanto esprimere debolmente il desiderio che ciò che è giusto prevalga. Un uomo saggio non lascia il giusto alla mercé del caso né desidera che esso si affermi attraverso il potere della maggioranza. C’è pochissima virtù nell’azione di masse di uomini. Quando, alla fine, la maggioranza voterà per l’abolizione della schiavitù sarà perché o la schiavitù non gli interessa più o ne sarà rimasta molto poca da abolire. Ma allora la maggioranza sarà la nuova massa di schiavi. Solo il voto di chi afferma con esso la propria libertà può affrontare l’abolizione della schiavitù."
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