lunedì 12 settembre 2011
Jill Bolte Taylor e la sua straordinaria esperienza
Jill Bolte Taylor - neuroanatomista americana di fama internazionale - ha vissuto un'esperienza che pochi neuroscienziati si augurerebbero: ha avuto un grave ictus ed ha osservato le sue funzioni cerebrali - moto, linguaggio, percezioni di sè - sparire una ad una. Una storia straordinaria, un'esperienza che le ha cambiato la vita e che può insegnarci qualcosa.
mercoledì 7 settembre 2011
Un Esempio del Futuro: la MONDRAGON Corporation
Una grande forza dell'attuale sistema economico capitalista é quella di promuovere l'idea che esso rappresenti l'unico sistema esistente e quindi possibile. Quando a questa affermazione si obietta portando a testimonianza esperienze d'economia solidale, la risposta più classica é “stiamo parlando di piccole cose, piccole iniziative in un mondo fatto di grandi numeri”.
Davanti a questa risposta possiamo controbattere con l'esempio dell'esperienza dell'Empresa Cooperativa Mondragón (ECM).
L'ECM é una cooperativa di cooperative che coprono una grande varietà di settori produttivi (dall'industria alla finanza, passando per l'agricoltura e l'istruzione), localizzata in una valle dei Paesi Baschi. Tanto per citare due dati, l'utile del 2007 per questa rete di cooperative era di 32
miliardi di euro e le donne in essa occupate sono il 42%.
Per capire qualcosa di più di questa esperienza, abbiamo intervistato Eneritz Pagalday dell'Università Cooperativa di Mondragón (avete capito bene ... a Mondragón é cooperativa anche l'Università!)
Eneritz, qual é la proposta di alternativa economica che possiamo trarre da Mondragón?
“Nei suoi inizi la ECM ha dimostrato che i lavoratori possono mettere in moto e portare avanti un'impresa con successo. Questo cinquant'anni fa era qualcosa di impensabile, perchè ancora la gente continuava a pensare con schemi mentali tipo “il figlio dell'ingegnere sarà ingegnere e il figlio dell'operaio sarà operaio”. Qua c'è stato un processo collettivo di presa di coscienza, uno sviluppo molto interessante dell'autostima collettiva e dell'autonomia [...]
In un contesto in cui il denaro ha invaso tutti gli spazi della vita pubblica e privata, l'esistenza di un'esperienza che si basa nella sovranità delle persone e nel primato del lavoro sopra il capitale, mi sembra che sia qualcosa di valido.
Un'idea poi che ha guidato il cooperativismo dai primi anni, e che ancora guida molte persone e che io apprezzo molto, è l'idea dell'autogestione come una forma di organizzare la società e la vita delle persone. Alcuni hanno preso le cooperative come una leva del cambiamento, come uno strumento al servizio di un progetto più ampio, e questo progetto più ampio é una società più autogestita e una persona più autogestita. Da questa prospettiva si intende la storia di questa esperienza che ha cercato di fare cooperative in diversi settori (cooperative industriali, di consumo, di istruzione, di risparmio e credito, di pesca, agricole, abitative ...) non tutte queste esperienze sono ben riuscite [...] ma ci sono cooperative in settori molti diversi e in tutti questi si é sempre cercato di fare in modo che tutti i lavoratori fossero soci. Qui ci sono formule che alla gente di fuori sembrano molto interessanti: per esempio i soci della Caja Lavoral (la banca) sono le cooperative del movimento e i lavoratori della propria banca e sia nell'assemblea come nel consiglio di amministrazione entrambe le categorie sono rappresentate. Nella facoltà dell'Università dove io insegno gli studenti e le cooperative e altri enti che ci sostengono hanno rappresentanti negli organi di governo ecc.”
Prendiamo questo dato Lehman Brothers Holdings, dopo che Barclays e Bank of America hanno abbandonato le trattative per il possibile acquisto della società, ha deciso il giorno dopo il licenziamento di seimila dipendenti in Europa. Da un giorno all'altro crolla l'azienda e tutti i lavoratori vanno a casa. Mondragón opera diversamente invece ...
“I meccanismi di intercooperazione sono quelli che hanno permesso a diverse cooperative di uscire dalle crisi in diversi momenti della loro storia. I meccanismi di intercooperazione, al di là di contribuire all'efficienza dell'attività imprenditoriale sono una forma di praticare la solidarietà. Questi meccanismi si sono evoluti col passare della storia di questa esperienza di Mondragón adattandosi alle realtà e necessità di ogni momento.
I meccanismi sono diversi ma a me sembra che in tempi di crisi sono due di questi meccanismi “sicuramente quelli più antichi”, quelli che acquisiscono più importanza:
1. la ricollocazione: quando una (o più di una) cooperativa per motivi di crisi ha dei soci “in più” si cercano diverse alternative tra cui l'anticipazione del pensionamento e le ricollocazioni in cui i soci della cooperativa in crisi vanno a lavorare in altre cooperative che hanno una migliore situazione, non perdendo in questo modo il posto di lavoro;
2. la riconversione degli utili: le cooperative con utili mettono parte di questi in un fondo comune e le cooperative che hanno delle perdite riescono a coprire una parte di queste con il denaro allocato in tale fondo comune;
Questo, detto così, é molto semplice, ma c'è dietro tutto un sistema che lo rende possibile: le cooperative fanno riconversione degli utili per divisioni, per poter far questo le condizioni sociolavorative sono molto simili in tutte le cooperative e questo, quando si parla di tante cooperative come nel nostro caso, non é scontato”
Diciamo che Mondragón ci dimostra qualcosa che oggi non si può quasi affermare ...
“... è possibile operare nel mercato capitalista così selvaggio e predatore funzionando con altri modelli, essendo efficienti ed essendo democratici, essendo competitivi e collaborativi allo stesso tempo”.
Tratto da: http://www.zoes.it/content/blog/unalternativa-possibile-lempresa-cooperativa-mondragon
Davanti a questa risposta possiamo controbattere con l'esempio dell'esperienza dell'Empresa Cooperativa Mondragón (ECM).
L'ECM é una cooperativa di cooperative che coprono una grande varietà di settori produttivi (dall'industria alla finanza, passando per l'agricoltura e l'istruzione), localizzata in una valle dei Paesi Baschi. Tanto per citare due dati, l'utile del 2007 per questa rete di cooperative era di 32
miliardi di euro e le donne in essa occupate sono il 42%.
Per capire qualcosa di più di questa esperienza, abbiamo intervistato Eneritz Pagalday dell'Università Cooperativa di Mondragón (avete capito bene ... a Mondragón é cooperativa anche l'Università!)
Eneritz, qual é la proposta di alternativa economica che possiamo trarre da Mondragón?
“Nei suoi inizi la ECM ha dimostrato che i lavoratori possono mettere in moto e portare avanti un'impresa con successo. Questo cinquant'anni fa era qualcosa di impensabile, perchè ancora la gente continuava a pensare con schemi mentali tipo “il figlio dell'ingegnere sarà ingegnere e il figlio dell'operaio sarà operaio”. Qua c'è stato un processo collettivo di presa di coscienza, uno sviluppo molto interessante dell'autostima collettiva e dell'autonomia [...]
In un contesto in cui il denaro ha invaso tutti gli spazi della vita pubblica e privata, l'esistenza di un'esperienza che si basa nella sovranità delle persone e nel primato del lavoro sopra il capitale, mi sembra che sia qualcosa di valido.
Un'idea poi che ha guidato il cooperativismo dai primi anni, e che ancora guida molte persone e che io apprezzo molto, è l'idea dell'autogestione come una forma di organizzare la società e la vita delle persone. Alcuni hanno preso le cooperative come una leva del cambiamento, come uno strumento al servizio di un progetto più ampio, e questo progetto più ampio é una società più autogestita e una persona più autogestita. Da questa prospettiva si intende la storia di questa esperienza che ha cercato di fare cooperative in diversi settori (cooperative industriali, di consumo, di istruzione, di risparmio e credito, di pesca, agricole, abitative ...) non tutte queste esperienze sono ben riuscite [...] ma ci sono cooperative in settori molti diversi e in tutti questi si é sempre cercato di fare in modo che tutti i lavoratori fossero soci. Qui ci sono formule che alla gente di fuori sembrano molto interessanti: per esempio i soci della Caja Lavoral (la banca) sono le cooperative del movimento e i lavoratori della propria banca e sia nell'assemblea come nel consiglio di amministrazione entrambe le categorie sono rappresentate. Nella facoltà dell'Università dove io insegno gli studenti e le cooperative e altri enti che ci sostengono hanno rappresentanti negli organi di governo ecc.”
Prendiamo questo dato Lehman Brothers Holdings, dopo che Barclays e Bank of America hanno abbandonato le trattative per il possibile acquisto della società, ha deciso il giorno dopo il licenziamento di seimila dipendenti in Europa. Da un giorno all'altro crolla l'azienda e tutti i lavoratori vanno a casa. Mondragón opera diversamente invece ...
“I meccanismi di intercooperazione sono quelli che hanno permesso a diverse cooperative di uscire dalle crisi in diversi momenti della loro storia. I meccanismi di intercooperazione, al di là di contribuire all'efficienza dell'attività imprenditoriale sono una forma di praticare la solidarietà. Questi meccanismi si sono evoluti col passare della storia di questa esperienza di Mondragón adattandosi alle realtà e necessità di ogni momento.
I meccanismi sono diversi ma a me sembra che in tempi di crisi sono due di questi meccanismi “sicuramente quelli più antichi”, quelli che acquisiscono più importanza:
1. la ricollocazione: quando una (o più di una) cooperativa per motivi di crisi ha dei soci “in più” si cercano diverse alternative tra cui l'anticipazione del pensionamento e le ricollocazioni in cui i soci della cooperativa in crisi vanno a lavorare in altre cooperative che hanno una migliore situazione, non perdendo in questo modo il posto di lavoro;
2. la riconversione degli utili: le cooperative con utili mettono parte di questi in un fondo comune e le cooperative che hanno delle perdite riescono a coprire una parte di queste con il denaro allocato in tale fondo comune;
Questo, detto così, é molto semplice, ma c'è dietro tutto un sistema che lo rende possibile: le cooperative fanno riconversione degli utili per divisioni, per poter far questo le condizioni sociolavorative sono molto simili in tutte le cooperative e questo, quando si parla di tante cooperative come nel nostro caso, non é scontato”
Diciamo che Mondragón ci dimostra qualcosa che oggi non si può quasi affermare ...
“... è possibile operare nel mercato capitalista così selvaggio e predatore funzionando con altri modelli, essendo efficienti ed essendo democratici, essendo competitivi e collaborativi allo stesso tempo”.
Tratto da: http://www.zoes.it/content/blog/unalternativa-possibile-lempresa-cooperativa-mondragon
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lunedì 5 settembre 2011
Il Dio che non c'è - La traduzione letterale della Bibbia.
Mauro Biglino, 60 anni, da qualche tempo sta stupendo il mondo (esagerato? forse..) con le sconcertanti rivelazioni sul testo sacro a ebrei, cristiani e musulmani: la Bibbia. Dopo un curriculum di studi classici Biglino si dedica allo studio dell’ebraico antico, e inizia la traduzione dell’Antico Testamento; successivamente nasce una collaborazione con le edizioni San Paolo che lo porta a tradurre l’Antico Testamento direttamente dalla Bibbia ebraica redatta sulla base del Codice masoretico di Leningrado. Ad oggi ha tradotto 23 libri di cui solo 17 sono stati pubblicati a causa della recente divulgazione delle “scoperte” fatte nel corso della collaborazione: una traduzione letterale del testo sacro, infatti, rivela una storia completamente diversa da quella comunemente nota; una storia in cui non c’è alcuna traccia di un Dio spirituale, e non solo..
A questa si aggiungono altre conferenze, che, sebbene trattino gli stessi temi, possono esporre argomenti in precedenza non affrontati:
Ciò che non ti aspetti dalla Bibbia - Mauro Biglino 1/2
Ciò che non ti aspetti dalla Bibbia - Mauro Biglino 2/2
A questa si aggiungono altre conferenze, che, sebbene trattino gli stessi temi, possono esporre argomenti in precedenza non affrontati:
Ciò che non ti aspetti dalla Bibbia - Mauro Biglino 1/2
Ciò che non ti aspetti dalla Bibbia - Mauro Biglino 2/2
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giovedì 1 settembre 2011
Interessante video sul "E-Cat" di Rossi-Focardi
...Dennis Bushnell scienziato capo presso il “Nasa Langley Research Center” in Hampton (Virginia), ammette che l’invenzione di Andrea Rossi effettivamente funziona, ma corregge il termine fino ad ora utilizzato per designare il processo di funzionamento: non una fusione fredda, ma una reazione nucleare a bassa energia (Lern).
Le reazioni Lern sono secondo lo scienziato americano molto promettenti e per questo sono in cima alla lista assieme a pannelli solari super-efficienti, sorgenti geo-termiche, turbine eoliche ad alta quota e supercondensatori. Per lo scienziato della Nasa la tecnologia Lern potrebbe risolvere potenzialmente tutti i problemi attuali legati alla produzione e distribuzione di energia, di smaltimento e di inquinamento. "Probabilmente se venisse utilizzato su scala mondiale, non ci sarebbero bisogno di altre fonti alternative, perché la nostra società potrebbe benissimo alimentarsi solamente tramite questo tipo di reattori”.
“Credo che siamo sul punto di capire cosa stia succedendo dentro il reattore - ha detto Bushnell citando specificatamente la scoperta dell’ingegnere Rossi - penso che le cose adesso accadranno molto rapidamente è una tecnologia che cambierà le carte in tavola, risolvendo i problemi geo-economici, geo-politici e di riscaldamento globale”.
L’addio ai combustibili fossili e alle centrali nucleari a reazione “calda” potrebbe dunque esser dietro l’angolo, anche se gli interessi economici di pochi potrebbero per l’ennesima volta aver la meglio sugli interessi della collettività...
Tratto da: http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/11/08/29/nucleare-pulito-e-cat.html
Le reazioni Lern sono secondo lo scienziato americano molto promettenti e per questo sono in cima alla lista assieme a pannelli solari super-efficienti, sorgenti geo-termiche, turbine eoliche ad alta quota e supercondensatori. Per lo scienziato della Nasa la tecnologia Lern potrebbe risolvere potenzialmente tutti i problemi attuali legati alla produzione e distribuzione di energia, di smaltimento e di inquinamento. "Probabilmente se venisse utilizzato su scala mondiale, non ci sarebbero bisogno di altre fonti alternative, perché la nostra società potrebbe benissimo alimentarsi solamente tramite questo tipo di reattori”.
“Credo che siamo sul punto di capire cosa stia succedendo dentro il reattore - ha detto Bushnell citando specificatamente la scoperta dell’ingegnere Rossi - penso che le cose adesso accadranno molto rapidamente è una tecnologia che cambierà le carte in tavola, risolvendo i problemi geo-economici, geo-politici e di riscaldamento globale”.
L’addio ai combustibili fossili e alle centrali nucleari a reazione “calda” potrebbe dunque esser dietro l’angolo, anche se gli interessi economici di pochi potrebbero per l’ennesima volta aver la meglio sugli interessi della collettività...
Tratto da: http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/11/08/29/nucleare-pulito-e-cat.html
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